Aborto libero? il metodo Karman e la sperimentazione sulle donne
a cura del Gruppo femminista per una medicina della donna
«Se Harvey Karman e i suoi soci siano santi in lotta contro il sistema o, come accusano i loro oppositori, ciarlatani opportunisti, o ancora una combinazione di tutte e due le cose, è una questione irrilevante per il problema ben più vasto del diritto della donna all’autodeterminazione. Tuttavia la controversia su Karman solleva alcune questioni difficili. Il nemico del nostro nemico è automaticamente il nostro amico? Danneggiamo il diritto all’aborto denunciando possibili pratiche scorrette e pericoli fisici per le donne? Se un gruppo, apparentemente femminista, dà il suo riconoscimento ad un metodo, a una persona o a uno strumento possono altre donne fidarsi di questa approvazione? E quale può essere una risposta femminista appropriata quando una approvazione apparentemente femminista è in errore?» (tratto da «Ms.», New York, luglio 1975)
Una procedura di aborto sicura, economica, semplificata e relativamente indolore è il messaggio di Karman: ma uno sguardo più attento alle statistiche nascoste da questa retorica è preoccupante. Siamo di fronte a un altro esempio di sperimentazione sulla pelle delle donne?
