Zanga G. - LE VISCERE DEL PRESENTE
Giacomo Zanga
LE VISCERE DEL PRESENTE
Sono raccolti, in questo libro, scritti di occasione, come si suol dire, cioè ispirati a cose, avvenimenti, problemi dei nostri giorni. La scelta dei loro temi, tuttavia, non è stata meramente occasionale, perché l’Autore ha voluto scegliere via via, nella realtà, quegli argomenti che meglio si sarebbero prestati a toccare punti particolarmente nevralgici della profonda crisi che viviamo: la criminalità, il fanatismo, la violenza (anche sportiva), la cattiva educazione, il frastuono, l’ubriachezza ideologica, il militarismo, il lavoro, e via dicendo. A lettura ultimata, il lettore si accorgerà d’aver acquisito (o di dover meditare) uno stile nuovo, una diversa maniera di considerare gli uomini, le passioni, i moti che ci pigiano verso un difficile, incerto avvenire.
Giacomo Zanga è nato in una città della Lombardia il 2 dicembre 1922. Conseguìta la maturità classica, si è iscritto prima alla facoltà di lettere e filosofia, poi a quella di giurisprudenza, dell’Università degli Studi di Milano. In filosofia — settore di studi che predilige — si è laureato con Antonio Banfi. Estimatore della figura e del pensiero di Piero Martinetti, ha contribuito a diffonderne in Italia le opere. Conosciuto Aldo Capitini, il pensatore perugino che bandì per primo in Italia l’ideale di Gandhi e per primo concepì una coerente elaborazione teoretica della nonviolenza entro un orizzonte di eticità e politicità nuove, Giacomo Zanga si affiancò a lui nel promuovere iniziative che portassero il nostro Paese oltre il dualismo acritico e improduttivo di fascismo-antifascismo. Ispirando i propri scritti (e le proprie conferenze in varie città) a un ideale di libertarismo religioso, Giacomo Zanga ha collaborato a quotidiani, riviste di cultura, periodici pacifisti.
Biblioteca-di-An.-Archos
pp. 180